Ci sono luoghi, nella Puglia più profonda e verace, dove il tempo sembra essersi magicamente fermato, dove il ticchettio inesorabile dell’orologio sembra possedere un valore di risibile importanza, in nome di una tranquillità e spensieratezza che qui sono di casa. Il Salento è noto anche per i suoi caratteristici borghi, che trapuntano a macchia di leopardo una superficie territoriale unica nel suo genere.

Il viaggio che seguirà andrà a sfiorare cittadine che sanno offrire agli occhi dei visitatori un’esperienza impareggiabile alla scoperta di tesori architettonici e naturali di una bellezza indescrivibile. Sono graziose località, che conservano ancora l’atmosfera autentica di una terra ricca di storia e tradizione.

Acaya

Prima tappa di questo tour è Acaya, ridente comunità che, tra i propri abitanti, conta poco meno di 500 anime. Acaya non è bagnata dal mare, ma rappresenta in egual misura un gioiello storico, naturalistico e architettonico, da preservare in tutta la propria bellezza. Acaya è un raro esempio di cittadella fortificata che conserva ancora la sua conformazione medievale, permettendo ai visitatori una vera e propria immersione nel passato. Tra le attrazioni principali non si possono non menzionare il castello e la porta di ingresso, di epoca cinquecentesca. Una fetta considerevole delle costruzioni che costeggiano il centro abitato possedeva uno scopo ben preciso, ossia quello di difendere i propri cittadini di allora dalle temibili incursioni dei saraceni. Inoltre, nei pressi di Acaya si può godere della natura incontaminata dell’oasi protetta Le Cesine.

Galatina

Seconda fermata di questo tour non può che essere Galatina, patria del pasticciotto leccese. È possibile accedere a Galatina tramite ben 5 porte, di cui 3 sono ammirabili in tutta la loro originaria magnificenza, con iscrizioni che richiamano a una simbologia ormai persa nella notte dei tempi. La porta d’ingresso più nota e apprezzata è Porta Luce, autentico emblema della città di Galatina. Porta Cappuccini, invece, deve il suo nome al fatto che veniva utilizzata dai monaci che trovavano ospitalità in un convento non molto lontano da qui.

Altro simbolo imperdibile di Galatina è il Sedile, le cui origini sono collocabili al XV secolo. La costruzione in pietra leccese presenta sulla facciata il cosiddetto cartiglio, su cui sono inscritti alcuni nomi illustri della città.

Nardò

Nardò è una delle cittadine più grandi di tutto il Salento, seconda solo a Lecce, ed è ricca di storia e monumenti architettonici dalla bellezza indiscussa.

Lo stile barocco che fregia tutta Piazza Salandra, cuore pulsante del centro cittadino, dove si intreccia armoniosamente con lo stile romanico-gotico della maestosa Cattedrale. Tra gli altri monumenti, non si può non menzionare il palazzo della Biblioteca Comunale, intitolata ad Achille Vergari, che tra i propri scaffali contiene più di ventimila tra volumi scientifici e teologici. Piazza Salandra ospita, inoltre, il Sedile, il Palazzo di città, la Guglia dell’Immacolata.

Non si può lasciare Nardò senza aver prima fatto tappa al bellissimo Castello degli Acquaviva, costruito tra il XV e il XVI secolo.

Calimera

Ultimo borgo da visitare, ma non in ordine di importanza, è quello di Calimera. In questa città è rintracciabile l'epicentro di una cultura greco-bizantina che ha attecchito in quest’area del Salento chiamata appunto “Grecìa Salentina”.

Emblema del fortunato connubio a Calimera tra cultura pagana e cultura cristiana è la Sacra Roccia di San Vito, un blocco megalitico incassato in un tempio cristiano. Qui vi si recavano i fedeli in cerca di buoni auspici per il futuro ogni anno il giorno dopo la Pasqua per un rito propiziatorio di origine pagana.

A soli 3 km di distanza da Calimera sarà possibile vedere ulteriori due composizioni megalitiche: il Dolmen Placa e il Dolmen Gurgulante. Infine, merita assolutamente una visita il Museo Civico di Storia Naturale, dove sono riposte collezioni botaniche e paleontologiche.

keyboard_arrow_up